"Al Condominni" poesia brillante in dialetto parmigiano di Bruno Pedraneschi,letta da Enrico Maletti

Estratto di un minuto del doppiaggio in dialetto parmigiano, realizzato nell'estate del 1996, tratto dal film "Ombre rosse" (1939) di John Ford. La voce di Ringo (John Wayne) è di Enrico Maletti


PARMAINDIALETTO Tv


Tgnèmmos vìsst
Al salùt pramzàn äd parmaindialetto.blogspot.com

“Parmaindialetto” è nato il 31 luglio del 2004. Quest’anno compie 16 anni

“Parmaindialetto” l’é nasù al 31 lùjj dal 2004. St’an’ al compìssa 16 an’

Per comunicare con "Parmaindialetto" e-mail parmaindialetto@gmail.com

L’ UNICA SEDE DI “Parmaindialetto” SI TROVA A PARMA ED E' STATO IDEATO DALLA FAMIGLIA MALETTI DI “PÄRMA”.







giovedì 27 dicembre 2012

“LA CONGIURA DI FEVDATÄRI” Lettura in dialetto parmigiano di Luigi Frigeri, Enrico Maletti e Peppino Spaggiari. Questa sera alle ore 21,50 su TV Parma.


Nella foto, Luigi Frigeri e Enrico Maletti durante la lettura di
 “LA CONGIURA DI FEVDATÄRI”
 
“LA CONGIURA DI FEVDATÄRI”

di Alfredo Zerbini

4 parti di 20 sonetti ognuna in dialetto parmigiano

Lettura a più voci degli attori dialettali

LUIGI FRIGERI

ENRICO MALETTI

PEPPINO SPAGGIARI

Presentazione di

 ANNA BERTA CECI

Regia di

ENRICO MALETTI


Questo capolavoro in dialetto parmigiano è stato scritto dal poeta Alfredo Zerbini nel 1947. L’argomento è la congiura del 1611-1612 ordita dai feudatari parmensi contro Ranuccio I° Farnese quarto Duca di Parma. La congiura fu capeggiata da Barbara Sanseverino Sanvitale, contessa di Sala e marchesa di Colorno, una delle più belle, colte e vivaci gentildonne del suo tempo, ispiratrice di illustri poeti, fra i quali Torquato Tasso che ne cantò il brio e l’avvenenza in diversi e appassionati sonetti. Scoperta la congiura, il Duca condannò alla pena capitale Barbara Sanseverino e tutti gli altri feudatari compromessi. La sentenza venne eseguita in piazza Grande (ora Garibali), nell’angolo detto del criminale, fra via Repubblica e via Cavour,  sabato 19 maggio 1612 alla presenza di una enorme folla di popolo. Su quell’oscuro e tragico episodio della storia di Parma Farnesiana sembra risultare non si trattasse di una vera e propria congiura. Ranuccio I° Farnese, tenace, inflessibile continuatore della tradizione politica della sua famiglia, mirante soprattutto a debellare i potenti feudatari Parmensi e ad impossessarsi  dei loro immensi beni, ingigantì ad arte la reale consistenza di quel complotto e con quella sentenza di morte riuscì a segnare il crollo della feudale casata nello stato Farnesiano. Con la Congiura di Fevdatäri, più che un’opera storica, rigorosamente documentata, Zerbini riuscì a creare un’opera d’arte e di poesia dialettale Parmigiana. Il “poemetto storico-narrativo”, è diviso in quattro parti di venti sonetti ognuna: I Fevdatäri, La Congiura, Al Procés, La Gran Giustìssia. Francesco Squarcia, scrittore, critico e letterario allora scrisse: “La prima cosa che mi ha colpito è il fatto che il poemetto non soltanto è il primo esempio del genere storico-narrativo; ma segna anche un interessante tentativo di uscire da certe tenerezze dell’idillio piccolo-borghese, che ha si, creato anche delle cose graziose nella nostra poesia dialettale, ma è ormai troppo scontato, è oltre qualcosa di più che l’impeto popolaresco che il gusto narrativo del complesso cioè un tratto che incide più a fondo e che rivela un estro sicuro, una visione e una meditazione che sono ben propri dello Zerbini”. Questa è storia di Parma in puro dialetto parmigiano. Gli interpreti della lettura sono gli attori dialettali Luigi Frigeri, Enrico Maletti, Peppino Spaggiari. I 4 sonetti  sono preceduti  dalla spiegazione in italiano di Anna Beta Ceci. La regia è di Enrico Maletti.


Nessun commento: