"Al Condominni" poesia brillante in dialetto parmigiano di Bruno Pedraneschi,letta da Enrico Maletti

Estratto di un minuto del doppiaggio in dialetto parmigiano, realizzato nell'estate del 1996, tratto dal film "Ombre rosse" (1939) di John Ford. La voce di Ringo (John Wayne) è di Enrico Maletti


PARMAINDIALETTO Tv


Tgnèmmos vìsst
Al salùt pramzàn äd parmaindialetto.blogspot.com

“Parmaindialetto” è nato il 31 luglio del 2004. Quest’anno compie 16 anni

“Parmaindialetto” l’é nasù al 31 lùjj dal 2004. St’an’ al compìssa 16 an’

Per comunicare con "Parmaindialetto" e-mail parmaindialetto@gmail.com

L’ UNICA SEDE DI “Parmaindialetto” SI TROVA A PARMA ED E' STATO IDEATO DALLA FAMIGLIA MALETTI DI “PÄRMA”.







martedì 31 luglio 2012

AUGURI DI BUON COMPLEANNO PER GLI 8 ANNI DI “PARMAINDIALETTO”



(Testo blu in italiano)
Il 31 luglio 2004 nasceva www.parmaindialetto.it  oggi www.parmaindialetto.blogspot.com . Il primo sito dove il testo che viene messo in rete è scritto di colore blu in italiano e di colore giallo in dialetto parmigiano, naturalmente blu e giallo sono i colori della città di Parma. Parmaindialetto è nato per volontà di Enrico, Marco, Pietro e Cristina Maletti, perciò come si direbbe in dialetto parmigiano “Fat in ca’ cme la fojäda”. Da un paio di anni a questa parte parmaindialetto ha  aderito al “superblogpramzàn”, da una idea del giornalista Achille Mezzadri padre di www.pramzanblog.com  , e con www.stadiotardini.com diretto dal giornalista sportivo Gabriele Majo, tutti e tre i siti collaborano nel pubblicare in rete le notizie di Parma. Parmaindialetto in questi anni si è occupato di divulgare e fare conoscere il dialetto parmigiano in particolare ai giovani che quotidianamente navigano in internet.  Grazie al web parmaindialetto è riuscito a portare il dialetto dove vivono parmigiani e figli di parmigiani residenti in tutto il mondo, i famosi “Strajè p’r al mond”.  Parmaindialetto ringrazia tutti gli amici che giornalmente si mettono in contatto con www.parmaindialetto.blogspot.com


(Testo giallo dialetto parmigiano)
AVGURI ÄD BÓN COMPLEAN  P’R  I  8 ANI  ÄD “PARMINDIALETTO”
Al 31 lujj dal 2004 nasäva www.parmaindialetto.it  incó www.parmaindialetto.blogspot.com . Al prìmm sit indò  al tést  ch’ al  vén mìss in internet  l’é scritt  blu in italjàn gjäld in djalètt  pramzàn, naturalmént blu e gjäld  j én i color ädla citè äd Pärma. Parmaindialetto l’é nasù par vlontè d’ Enrico, Marco, Pietro e Cristina Maletti, perciò cme  a s’ dirìss  in djalètt  pramzàn  “Fat in ca’ cme la fojäda”. Da ‘n pär d’ ani  parmaindialetto l’à  aderì  al “superblogpramzàn”, da n’ idea dal giornalìssta Achille Mezzadri pädor  äd www.pramzanblog.com   e con www.stadiotardini.com dirét dal giornalìssta sportìv  Gabriele Majo, tutt  trì i sit i lavoron insèmma  in-t-al publicär  in internet  il notìsjj  äd Pärma. Parmaindialetto  in chi ani chì  al s’é  interesè  äd  fär conòssor  al djalètt pramzàn  in particolär ai giòvvon che tutt i dì i nàvigon in internet.  Grasja  al web parmaindialetto l’à portè  al djalètt  indò viva i pramzàn e fiójj  di pramzàn residént  in tutt al mond, i famoz “Strajè p’r al mond”.  Parmaindialetto ringrasja tutt j amìgh che tutt i dì i s’ mètton in contat con www.parmaindialetto.blogspot.com
(Tgnèmmos vìsst)
Enrico Maletti
(Nelle immagini: 1) il logo di parmaindialetto, 2) il logo del superblogpramzàn)

Guido Barilla candidato Premier con i 5 stelle di Beppe Grillo?




                                                    


(Testo blu in italiano)
L’imprenditore parmigiano Guido Barilla scende in politica candidandosi con il M5S di Beppe Grillo. Questa idea la sostiene questa mattina il quotidiano “Italia Oggi”. L’Azienda di Pedrignano è sempre stata distante dalla politica, in un primo tempo le voci sono state smentite dall’ Azienda , poi negli ultimi giorni è stato comunicato che sarà una decisione  personale di Guido Barilla. Secondo alcuni parmigiani la scelta politica del colosso  alimentare verso l’Amministrazione Pizzarotti,  che stà lavorando per la chiusura dell’inceneritore, è dovuta alla produzione della Barilla, che è a poca distanza dall’inceneritore di Ugozzolo, dove potrebbe compromettere la produzione.

(Testo giallo dialetto parmigiano)
Guido Barila candidè Premier con i 5 stéli äd Beppe Grillo?
L’imprenditor pramzàn Guido Barilla al s’ candida in polìttica con al M5S äd Beppe Grillo. Còssta l’é idea äd stamatén’na  dal giornäl “Italia Oggi”. L’Azjénda äd  Pedergnàn  l’é sémpor städa lontàn  dala polìttica, in-t- un prìmm témp  il vozi  j’én städe  zmentìdi  da l’ Azjénda , pò in-t-i  ùltom gioron è stè comunichè  ch’ la srà ‘na decizjon  parsonäla äd Guido Barilla. Second  socuànt  pramzàn  la sèlta polìttica dal colòs  alimentär vèrs l’Aministrasjón Pisaròtt,  ch’ l’é drè lavorär par sarär  inceneritór, l’é dovuda ala produsjón ädla Barilla, ch’ l’é  a poca distansa da l’inceneritór  d’ Ogsól, indò al podrìss  compromèttor la produsjón.
(Tgnèmmos vìsst)
Enrico Maletti

Dalla Compagnia "I Burattini dei Ferrari" riceviamo e pubblichiamo.

Bargnòcla e Giordano Ferrari
(Foto di Enrico Maletti)
La Compagnia I Burattini deiFerrari
è lieta di invitarVi 
al Teatro estivo giardino segreto San Paolo
In caso di maltempo lo spettacolo si terrà all’interno del museo
Museo Giordano Ferrari - il castello dei burattini
via Melloni, 3 - Parma
www.castellodeiburattini.it 

Domenica 05 agosto 2012 ore 17.00


" LA FAVOLA DELLE TESTE DI LEGNO”
Storia dell'animazione dalle origini ad oggi in forma teatrale
durata 50 minuti

Vi attendiamo
Daniela & Giordano Ferrari

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lunedì 30 luglio 2012

"LA PIETRA DELLO SCANDALO". Importante appuntamento per il 7 e 8 settembre 2012 nella sede Centrale dell' Università Aula dei Filosofi.



LA PIETRA DELLO SCANDALO
La sfida antropologica del pensiero di René Girard

Venerdì 7 ore 9.00 - 18.00  – Sabato 8  ore 9.30 - 13.00
Settembre  2012
Sede Centrale Università
Aula dei Filosofi
 Via Università, 12


Con la presente sono a proporvi il convegno su René Girard che si svolgerà nell’Aula Filosofi nella sede centrale dell’Università di Parma il sette e l’otto di settembre. L’avvenimento raccoglie gran parte degli studiosi italiani della Teoria Mimetica elaborata dal pensatore francese e mira a far conoscere le linee guida e gli sviluppi fondamentali del suo pensiero. Il convegno si propone di analizzare alcuni dei più importanti campi del sapere in cui la teoria mimetica è stata applicata, tra cui la teologia, la letteratura, la filosofia, la sociologia e perfino le neuroscienze.

La città di Parma, infatti, raccoglie alcuni importanti studiosi di René Girard, il convengno è, di conseguenza, l’occasione per farli dialogare tra loro e con altri studiosi chiamati da fuori città. Il meeting è quindi un luogo importante sia per approfondire maggiormente la Teoria Mimetica per chi già la conosce, sia per entrare in contatto con essa per le persone che non ne hanno mai sentito parlare.

L’incontro coordinato dalla Cappella Universitaria di Parma vede la collaborazione di docenti dell’Università di Parma, il patrocinio del Comune di Parma, della Provincia di Parma, del Progetto culturale Italiano, dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose S. Ilario, dell’Associazione culturale della Facoltà di Filosofia dell’Università degli Studi di Parma “La Ginestra” e di Imitatio Associazione di studiosi del pensiero di R. Girard.

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domenica 29 luglio 2012

Il Vangelo della domenica . Commento di Don Umberto Cocconi.


Pubblicato da Don Umberto Cocconi il giorno domenica 29 luglio 2012 alle ore 12,43

Dal Vangelo secondo Giovanni (6, 1-15) Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!».



Davanti alla moltitudine che insegue e assedia Gesù e i suoi discepoli, il Maestro interpella Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Sembra che Gesù stia trattando Filippo come l’uomo pratico del gruppo che risolve i problemi, un creativo project manager. Infatti Gesù gli chiede: “Senti, come possiamo fare per risolvere una questione così spinosa, sfamare una moltitudine come questa?”.  L’interpellato risponde in modo molto comprensibile, concreto, secondo una logica contabile: in fin dei conti, sembra dire, è una questione di soldi, e noi non ne abbiamo a sufficienza. Nemmeno se avessimo “tra le mani” l’equivalente di duecento giornate di lavoro potremmo far qualcosa per tutta questa gente. Dovremmo essere davvero molto ricchi, allora forse ...Andrea invece, mostra un atteggiamento diverso: con l’istinto del vero discepolo, intravvede qualcosa, un’opportunità misteriosa, nella disponibilità del ragazzo che ha cinque pani e due pesci: qualcosa che pare niente ma cos’è di fronte all’attesa dei cinquemila uomini affamati?, ma pur sempre un punto di partenza, verso una soluzione che sfida le capacità di calcolo degli uomini. Andrea compie un gesto decisivo, mettendo “tra le mani” di Gesù le poche provviste di un ragazzino.

Per Gesù, infatti, proprio quel niente o meglio quel poco che il giovane offre, che non tiene per sé ma è disposto a condividerlo, renderà possibile il miracolo. Se mi dai i tuoi cinque pani e due pesci, io – sembra dire Gesù – posso fare ciò che ti sembrerà impossibile. Solo da quei pani e pesci  condivisi potrà scaturire “il segno” e con il tuo dono, nulla sarà impossibile. Anche se quello che hai sembra poco, se lo condividerai potrà diventare il  nutrimento che sazia una moltitudine. Visto il segno compiuto da Gesù, la folla riconosce in lui non solo il profeta di cui aveva parlato Mosè, ma va oltre: nel suo entusiasmo, reclama che Gesù diventi il re, la guida, colui che risolve tutti i problemi pratici del popolo. E’ il momento del consenso, che cresce esponenzialmente nei suoi confronti. La folla “stravede” per lui, lo considera il liberatore, il nuovo Mosè, crede in lui e vuole mettersi sotto la sua protezione in quanto ha dimostrato di essere un grande. Ma come risponderà Gesù a tutte le attese che stanno prendendo forma intorno a lui? Attese molto seducenti, molto gratificanti ... Segno che molto probabilmente siamo in presenza della tentazione. Questa volta, satana non parla in prima persona, ma attraverso le parole suadenti e accattivanti della folla. Del resto, la tentazione non ti propone mai qualcosa di negativo, ma qualcosa che sembra rispondere ai tuoi bisogni più nascosti, come, ad esempio, il desiderio di essere qualcuno, e di voler dominare, o meglio ancora il tuo bisogno di essere accettato e riconosciuto. Gesù intuisce che la folla osannante sta per venire a “prenderlo” per farlo re (re di questo mondo, secondo la logica del mondo) e allora lui si ritira, si allontana, si nasconde per rimanere solo col Padre. Chissà cosa avrebbero consigliato i discepoli a Gesù, se fossero stati con lui ... Siamo di fronte al dramma che non è di Gesù soltanto, ma di ognuno di noi: l’esperienza del discernimento.

Che cosa devo fare? Compiere la mia volontà? Compiere la volontà della gente? Oppure compiere la volontà di Dio? A chi dare ascolto? Essere colui che vive per sé, secondo il proprio ego, oppure colui che vive cercando l’applauso della gente, o ancora, colui che vive secondo le logiche di Dio e quindi sceglie di divenire servo dell’umanità? Gesù è solo con se stesso, sulla montagna, annota Giovanni, in ascolto del Padre. E’ posto di fronte alla verità di se stesso: che cosa farà? Che cosa avremmo fatto noi al suo posto? E’ meglio essere re o servi? Di fronte a questo dilemma, abbiamo certo già dato una risposta finora: lo certificano tutti i nostri atti. Ogni giorno della nostra vita, fino a ieri... Ma oggi, anche noi potremmo scrivere una pagina nuova, per certi aspetti inedita, della nostra vita e di conseguenza del mondo. Nel 1667 John Milton scriveva, nel suo “Paradiso perduto”: «Meglio regnare all’inferno, che servire in paradiso». Citazione significativa in un film del 1997,  “L'avvocato del diavolo” di Taylor Hackford. Kevin è un brillante avvocato di provincia che vince sempre le sue cause e per questo viene chiamato a New York a lavorare in un grande studio di penalisti. La qualità di vita del giovane rampante avvocato cambia rapidissimamente: alloggio lussuoso, vita brillante, cause sempre più prestigiose, suc­cesso assicurato.

Ma quale sarà il prezzo del successo, del potere, del consenso? Kevin si getta con avidità nella mischia. Il mondo che ora conosce è pieno di affaristi e opportunisti, di spietati «avvoltoi» che si contendono le prede fino all'ultimo sangue e anche lui finisce per adattarsi sempre di più alla leggedel più forte, del più scaltro, del più spregiudicato. In John Milton – così si chiama, significativamente, il capo del suo studio –  egli scopre,  a poco a poco, un'intelligenza e una strategia d'azione sempre più seducenti e diaboliche.
Nel pieno del successo professionale Milton ricorderà a Kevin un dialogo avvenuto tra loro un giorno, sulla metropolitana: «Non ti ricordi cosa ti dissi? Forse devi cominciare a perdere. Ma tu non sei stato d'accordo! Perdere? lo non perdo, io vinco. lo sono un avvocato e questo è il mio lavoro: vincere! La vanità è decisamente il mio peccato preferito: la vanità è l'oppiaceo più universale. Voglio che tu sia te stesso. Lasciatelo dire: il senso di colpa è come un sacco pieno di mattoni, non devi far altro che sca­ricarlo!». E noi? Sappiamo davvero fare le scelte giuste? Possiamo resistere alla seduzione del potere e del denaro, che ci influenzano a ogni passo, mettendo a rischio ciò che realmente siamo? Non dovremmo anche noi ritirarci sulla montagna, tutti soli, in ascolto della nostra coscienza?  Perché non ci lasciamo tentare, una buona volta, da Dio?  

(DON UMBERTO COCCONI)

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sabato 28 luglio 2012

A Livigno prezzo della benzina per fare “ripartire” gli italiani (come dice Rocco Papaleo), temperatura fresca, e nome delle vie in dialetto Livignasco.



Foto di Cristina Cabassa
Clicca sulle foto per ingrandirle
(Testo blu in italiano)
Due settimane di riposo in Valtellina a Livigno,  provincia di Sondrio, al fresco dei 1816 metri s.l.m. , comune più popolato fra i 26 comuni Italiani posti oltre 1500 metri di altitudine. Prezzo della benzina che farebbe ripartire gli italiani come dice nella pubblicità  Rocco Papaleo. Inoltre già dagli scorsi anni abbiamo notato le scritte delle vie nel dialetto di “Livign” in Livignasco .


A Livigno come a Parma esiste un dizionario dialetto italiano che si può consultare per capire il significato delle parole di questa lingua che viene parlata dai Valtellinesi. Per quanto riguarda la temperatura, siamo scappati dai 36/38 gradi di Parma di venerdi 27 luglio e oggi sabato 28 alle 10 del mattino nel centro del paese la temperatura era di 18 gradi, per poi raggiungere i 23 alle ore 13. Il prezzo della benzina è risaputo che la zona di Livigno è zona extradoganale o (zona franca), in funzione a questo i beni non sono soggetti a IVA  e/o ad altre tasse, imposte o accise. Si acquista bene, con i dovuti limiti per persone.


(Testo giallo dialetto parmigiano)
A Livigno, prési  ädla benzina par fär “ripartir” j itallàn, temperatura frèssca,  e nom  dil strädi in djalètt.

Do stmani äd ripoz in Valtellina a Livigno,  provincia äd Sondrio, al frèssch di 1816 mèttor s.l.m. , al cmón pu popolè fra i 26 cmón Italjàn  ch’ j én sóra ai 1500 mèttor  d’ altèssa. Prési ädla benzina ch’al  farìss ripartir j italjàn cme dìz in-t-la publicitè  Rocco Papaleo.  Pò za da j  ani indrè èmma  vìsst  il scritti dil strädi  in-t-al djalètt  äd “Livign” in Livignasco .


A Livigno cme a Päma ezista un disjonäri  djalètt/ italjàn ch’al s’ pól consultär  par capir al significät dill parol  äd cla lénngua chì ch’la vén  parläda dai Valtelinéz. Par còll ch’a riguärda la temperatura, sémma  scapè dai 36/38 gräd äd Pärma äd venardi 27 lujj  e incó sabot  28 a 10 ór ädla matén’na  in-t-al  céntor  dal paéz  la temperatura l’éra äd 18 gräd,  par pò rivär ai 23 alj ór 13. Al prési ädla benzina,  la zona äd Livigno l’é zona extradoganale o (zona franca), in funsjón  a còsste  i bén i n’én  mìga  sogét  a IVA  e/o a ältri tasi, imposti o accise. A sfà spéza bén bombén  con di lìmmit  par parsón’na
Tgnèmmos vìsst)
Enrico Maletti

venerdì 27 luglio 2012

Dalla Compagnia "I Burattini del Ferrari" riveviamo e pubblichiamo





(FOTO DI ENRICO MALETTI)
La Compagnia "I Burattini dei Ferrari"
è lieta di invitarVi 
nella Piazza di Soragna (PR)
Domenica 29 luglio 2012 ore
21.30
"SANDRONE DIVENTA
AVVOCATO"
In caso di maltempo lo spettacolo di terrà in teatro

Commedia in 3 atti

Vi attendiamo
Daniela & Giordano Ferrari

martedì 24 luglio 2012

Bandaliga in "Tributo a Ligabue" all'Euro Torri di Parma

 

Giovedì 26 luglio, alle ore 21, la band piacentina offre il meglio del Liga in un concerto rock

a conclusione della rassegna "GiovedidEstate"; ingresso gratuito e negozi aperti fino alle 24

 

 

Un “Tributo a Ligabue” tutto da cantare e ballare in modo liberatorio. Lo propone laBandaliga, quotato gruppo piacentino che giovedì 26 luglio alle ore 21 suggella la rassegna di spettacoli “GiovedidEstate” al centro commerciale Euro Torri di Parma, organizzata nei giovedì di luglio con tremila persone ogni sera.


Lo show, ad accesso libero e gratuito e collegato all’apertura fino a mezzanotte di tutti i negozi, bar e ristoranti dell’Euro Torri, viene presentato da Manuela Boselli sul palco di piazza Balestrieri, davanti all’entrata sud del complesso commerciale, che - per chi arriva da fuori città - si trova a 1 km dal casello “Parma Centro” dell’autostradaA1; info www.eurotorri.it, 0521-701290 e 0521-272148.
La Bandaliga oggi può essere considerata a tutti gli effetti un libro, qualcuno direbbe un “manuale”, altri un libretto d’istruzioni. Ma al gruppo piace definirsi “una famiglia rock”. Famiglia che in tutti questi anni, dal 2000 per essere precisi, ha vissuto tanti cambiamenti e ha visto alternarsi tra le sue file molti musicisti, ognuno dei quali ha lasciato un segno nella storia della Banda e nel cuore della gente.
La crescita è stata graduale, dalle centinaia di interviste radiofoniche a quelle su riviste nazionali come il settimanale Panorama e mensili di musica, fino a essere citata perfino dalla Gazzetta dello Sport. La Bandaliga ha avuto l’onore e il piacere di lavorare fianco a fianco con i Litfiba, con la Steve Rogers Band, con lo staff tecnico di Ligabue, con le feste e con i locali più importanti del Paese. “Ma ancor oggi - tengono a dire i componenti - il successo più grande rimane incrociare gli sguardi della gente felice, quella gente che ti aspetta anche un’ora per dirti grazie”.
L’1 agosto 2011 è partito un nuovo capitolo della storia del gruppo. “Tutti questi riccioli - spiegano in coro - queste virgole, queste lettere che compongono le parole, ancora non sanno cosa potranno formare, ma vengono disposte con cura una a una. Come in una canzone, solo chi se la vivrà sulla propria pelle saprà esattamente le emozioni che ne nasceranno, e forse questa è una delle magie della Bandaliga”.
Messe assieme queste caratteristiche, si capisce lo stile Bandaliga... e via, in pienorock’n’roll! Lo spettacolo all’Euro Torri è assicurato, con Michele Minneci alla voce(l’unico non piacentino: è di Como), Marco Bruschi alla chitarra, Walter Bonetti al basso e Simone Solari alla batteria. Negli ultimi anni la band si è avvalsa spesso del guest Max Cottafavi, a lungo chitarrista di Ligabue e della Notte delle Chitarre.

Addetto stampa eventi Euro Torri: Fabrizio Marcheselli, tel. 328-0006015,fabrizio.marcheselli@alice.it

lunedì 23 luglio 2012

ULTIMI TERREMOTI IN ITALIA DA GIOVEDI 19/07/2012 A DOMENICA 22/07/2012. MINIMO MAGNITUDO 2,00 DELLA SCALA RICHTER.



AGGIORNATO ALLE 23,29 del 22/07/2012



Domenica 22/07/2012

Magnitudo 2,6 Pianura Padana Emiliana Domenica 22/07/2012 ore 23,29
Magnitudo 2,4 Pianura Padana Emiliana Domenica 22/07/2012 ore 17,56

Magnitudo 2,4 Pianura Padana Emiliana Domenica 22/07/2012 ore 11,04

Magnitudo 2,1 Pianura Emiliana Domenica 22/07/2012 ore 9,21

Magnitudo 2,5 Pianura Padana Emiliana Domenica 22/07/2012 ore 09,05

Sabato 21/07/2012

Magnitudo 2,0 Metauro Sabato 21/07/2012 ore 23,12
Magnitudo 2,8 Pianura Padana Sabato 21/07/2012 ore 22,16

Magnitudo 2,1 Monti Reatini (RI) Sabato 21/07/2012 ore 01,00


Venerdi 20/07/2012

Magnitudo 2,2 Mar Ligure Evento in mare Venerdi 20/07/2012 ore 23,29
Magnitudo 3,3 Isole Lipari Mercoledi 20/07/2012 ore 12,27


Giovedi 19/07/2012

Magnitudo 2,4 Pianura Padana Emiliana Giovedi 19/07/2012 ore 16,53
Magnitudo 2,3 Pianura Padana Emiliana Giovedi 19/07/2012 ore 4,18


domenica 22 luglio 2012

Il Vangelo della domenica. Commento di don Umberto Cocconi.






Pubblicato da Don Umberto Cocconi il giorno domenica 22 luglio 2012 alle ore 14,34



Dal Vangelo secondo Marco (6,30-34) Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.  Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.


Com’è andata questa settimana? Quali cose ti sono accadute? Passa in rassegna ciò che la vita ti ha fatto vivere. Nel vangelo vediamo gli apostoli radunati attorno a Gesù, irresistibilmente attratti da Lui, pronti a raccontare la loro mission impossible. Sono sicuramente partiti con tante paure, apprensioni, incertezze, ma ora eccoli qui sono ritornati ... dai loro racconti intuiamo una gioia concitata. Chissà quante storie avrà ascoltato Gesù, quel giorno …  e come sarà stato felice di sentire dai suoi amici «tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato». E’ bello, al termine della giornata, trovare qualcuno che ci ascolti con attenzione e condivida con noi il nostro cammino, le nostre gioie, le nostre speranze, i nostri dolori. Gesù capisce che gli apostoli sono stanchi, che si sono dati anima e corpo, che hanno vissuto fino in fondo la missione di portare nel cuore della storia il messaggio del Regno. Per questo li chiama un momento in disparte, ma non hanno più nemmeno il tempo per mangiare! Hanno proprio bisogno di un meritato riposo perché la gente non darà loro tregua, li cercherà e li troverà. Che faranno di fronte a quella folla che li cerca, a quella folla che non sembra capire che anche loro hanno bisogno di un poco di tregua, di respiro? Succede anche a noi, talvolta diamo un dito e le persone prendono tutto il braccio: pretendono sempre di più e chiedono sempre tutto e di più. Davanti alle folle che li inseguono e li assediano Gesù però si fa avanti. Prova compassione: quei volti gli parlano dal profondo.

A chi chiede vita e salvezza, Gesù comincia a rispondere così: il suo primo insegnamento è mostrare l’instancabile disponibilità di Dio. Com’è per noi, invece? Riuscissimo sempre a rimanere sensibili all’appello, anche silenzioso, di coloro che ci vengono incontro! L’altro mi interpella sempre: sta a me dargli ascolto. Ogni relazione mi rimette in discussione, mi svuota – almeno in parte – di me stesso e nel contempo non finisce mai di arricchirmi, portando alla luce in me risorse sempre nuove. Non si può rimanere indifferenti alla presenza degli altri perché ne va della nostra umanità, perché l’altro, in certo qual modo, è un “imperativo” a cui è impossibile non rispondere. «Essere IO significa, di conseguenza, non potersi sottrarre alla responsabilità, come se tutto l’edificio della creazione posasse sulle mie spalle. L’unicità dell’Io è il fatto che nessuno possa rispondere al mio posto. Soffrire per causa di un altro è averlo a carico, sopportarlo, essere al suo posto, consumarsi per causa sua» (Emmanuel Lévinas). La nudità del volto dell’altro è un’epifania che diventa supplica, un imperativo che mi interpella sempre in prima persona. Non posso rimanere sordo al suo richiamo, divento responsabile della sua miseria. Certo, posso vivere tutto questo come pressione insostenibile, come tormento («l’inferno sono gli altri» ha scritto Jean Paul Sartre). Ma Gesù ha mostrato che non c’è Vita, non c’è opportunità di grazia se non nella relazione. Una scrittrice francese, Christiane Singer, racconta che un giorno suo figlio Raffaele invitò a casa alcuni amici, ragazzi e ragazze di 16 anni, disordinati, rumorosi, caotici, con la loro musica assordante che non era certo la sua. «Nel cuore della notte, entro nella grande sala, dove dormono tutti nei sacchi a pelo. Luna piena.

E improvvisamente io li vedo! Vado dall’uno e all’altro e li vedo! Non so cosa succeda, ma io li vedo. Vedo fino in fondo all’abisso dell’amore. Mi affiora alle labbra una frase di Baal Shem Tov, il fondatore del chassidismo: “io amo il più miserabile di voi più di quanto ognuno di voi ami il suo unico figlio”». E’ una frase che dà le vertigini! Quella notte Christiane Singer ha visto quali straordinari visitatori la vita le concedeva di onorare. Ha visto con gli occhi del cuore, carichi di misericordia, quei giovani: ha provato “compassione” per loro. Per un istante, è “stata viva per la loro presenza”. Per un istante il sipario dell’indifferenza, dell’abitudine si è sollevato. Ha saputo amare quei giovani “come e più dei suoi figli”. Non possiamo stringere il mondo al nostro petto, nessuno ce lo chiede, ma possiamo fare in modo che, dovunque andiamo, approdando a nuove rive, abbiamo il cuore e gli occhi aperti. «Ad un certo punto della vita, mi sono decisa a non ignorare più coloro che la vita pone accanto a me nell’autobus, nell’ascensore, in treno. Mi piace rivolgere una parola ai ragazzi che fumano... Alcuni mi mandano a farmi benedire, altri mi guardano con occhi che dicono: “Che cosa? Tu mi hai visto! ... dunque la mia vita è preziosa!» (Christiane Singer). Perché non diventare giorno dopo giorno, a poco a poco, quello sguardo che va dall’uno all’altro, benedicendolo, e nello stesso tempo gioire della sua presenza. Come si saranno sentite guardare da Gesù, quel giorno, le tante persone affollate in riva al lago? Certo preziose ai suoi occhi, importanti e uniche! La compassione provata da Gesù è quella della madre per il proprio bambino. L’espressione greca usata da Marco traduce l’ebraico rehamim, che designa il fremito dell’utero, delle “viscere materne”. Equivale a mostrare grazia, essere clemente, essere compassionevole,  pronto a proteggere e a difendere il debole. E' la manifestazione di un amore incondizionato, “viscerale”, strutturalmente gratuito. Questo esprime lo sguardo di Gesù sulla folla ansiosa e smarrita: esempio e appello per noi. Se non sapremo guardare con il Suo sguardo, chi lo farà?

I supereroi sono l'Olimpo contemporaneo, esseri dai poteri superiori che scendono tra i mortali per aiutarli. Alcuni, come Superman, ricordano davvero una divinità, altri invece sono ragazzini che scelgono di fare il bene, come nel film “Spider-man”. E’ la storia di Peter Parker, un liceale emarginato, abbandonato dai genitori fin da bambino e cresciuto con gli zii. Come molti altri adolescenti, Peter si interroga sulla propria identità ed è anche alle prese con la sua prima cotta per una compagna di scuola. I due ragazzi affronteranno insieme l’amore, l’impegno e tanti segreti. “Spider-man” «è prima di tutto un film sulla “trasformazione”, su una mutazione non solo fisica ma soprattutto morale, etica, sul cambiamento che obbliga l’adolescente a diventare uomo e l’indifferente “giusto” ... mettendo a nudo i limiti della scienza che vuole farsi dio» (Filiberto Molossi). Peter scoprirà progressivamente la sua vocazione: sperimenterà la difficoltà a farsi accettare per quello che è, il senso di colpa, il desiderio di vendetta e la consapevolezza di un imprescindibile senso di responsabilità legato al diventare grandi: “un grande potere genera responsabilità altrettanto grandi”. Attraverso i suoi errori, Peter imparerà ad anteporre le necessità altrui alle proprie, diventando il supereroe che tanto amiamo. Per esistere bisogna uscire dall’ombra, fare un passo verso l’altro, perché senza questo slancio, non c’è esistenza. Ognuno di noi, ricordiamolo, è dotato di un superpotere divino: la misericordia. Ogni volta che amiamo l’altro, nella gratuità e nella comprensione profonda, il mondo risplende, la Vita gioisce e diventando pienamente vivi, operiamo la Rivoluzione più radicale che esista.
DON UMBERTO COCCONI


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