Tgnèmmos vìsst
mercoledì 30 settembre 2020
Cristina Cabassa ed Enrico Maletti, due persone d'oro. In un momento così così per loro, non hanno dimenticato chi ha più bisogno e ci hanno portato in dono del materiale molto utile per i nostri iscritti, in particolare anziani, che alla loro famiglia non serviva più. Con loro, poi, ogni volta è una festa e una gran chiacchiera, con tante belle risate in mezzo. "Tgnèmmos visst", marchio di fabbrica di Enrico, non sono solo parole, ma un modo di stare vicino alle persone. #laforzadeidisabili #parmasolidale
martedì 29 settembre 2020
lunedì 28 settembre 2020
sabato 26 settembre 2020
venerdì 25 settembre 2020
domenica 20 settembre 2020
sabato 19 settembre 2020
IL DIALETTO PARMIGIANO NON SI FERMA. Questa mattina al Cimitero monumentale della Villetta si è svolta “L’antica parlata”, Memorie dialettali Parmigiane, con la lettura di Enrico Maletti e Cristina Cabassa di alcuni testi in dialetto. Ha diretto l'incontro il professor Giancarlo Gonizzi. Quest'anno, in funzione del (Covid 19), la manifestazione è stata itinerante con sosta davanti alle tombe dove riposano i poeti. Sono stati ricordati i poeti: Renzo Pezzani, Fausto Bertozzi, Umberto Tamburini, Bruno Pedraneschi, Bruno Lanfranchi, Alfredo Zerbini, Luigi Vicini.
venerdì 18 settembre 2020
ENZO SICURI. L'ultom filòzof dal marciapiè. “In-t-la vìtta as' pól fär a méno äd tutt, ecét che l'aria da respirär”. FRASE STORICA di Enzo Sicuri. Ringrazio l'amico Franco Parenti "Pramzàn dal sas", per avermi fatto dono di un suo ritratto del "Mat Sicuri", con dedica personale, (Enzo Sicuri che si faceva chiamare Aroldo).
mercoledì 16 settembre 2020
Carissimo "Antonio". Purtroppo io e Cristina non potremo essere presente alla Santa Messa di sabato in Duomo in tuo ricordo, perché proprio sabato 19 dalle 10,30 saremo impegnati alla Villetta per l'annuale ricorrenza dei poeti dialettali parmigiani. Ricorderemo anche té che sei stato un amante della nostra lingua...R.i.p... Cristina e Enrico.
martedì 15 settembre 2020
“L’antica parlata”. Memorie dialettali Parmigiane Sabato 19 settembre 2020 – ore 10,30 Esedra centrale – Cimitero monumentale della Villetta. Rievocazioni e letture dialettali di: Enrico Maletti - Guida l’incontro Giancarlo Gonizzi. Quest'anno, in funzione del (Covid 19), la manifestazione sarà itinerante con sosta davanti alle tombe dove riposano i poeti. Saranno ricordati i poeti: Renzo Pezzani, Fausto Bertozzi, Umberto Tamburini, Bruno Pedraneschi, Bruno Lanfranchi, Alfredo Zerbini, Luigi Vicini.
lunedì 14 settembre 2020
Si è inaugurata la mostra nel Battistero di Parma “Antelami a Parma” “il avoro dell'uomo, il tempo della terra”. I dodici mesi e le due stagioni di Benedetto Antelami dal loggiato sono scese a terra e si possono vedere quasi negli occhi. I mesi e le stagioni raffigurano i segni zodiacali e personaggi al lavoro sono immagini innovative, ricche di particolari con un' attenta descrizione degli utensili, delle piante, de frutti ecc. scolpiti secondo un realistico naturalismo. Simboleggiano soprattutto il lavoro agricolo e stagionale che segnano il tempo dell'anno, così come ogni giornata è ritmato dal suono delle campane, che indicano le ore del dì e le ore della preghiera “Ora et labora” (regola di San Benedetto). Ecco l'opera dell'Antelami può essere letta anche solo alla luce di questa esortazione. Nelle prime sette statue sono raffigurati tutti personaggi giovani, mentre nelle ultime persone mature. Le statue rappresentano contadini che svolgono i lavori dei campi corrispondenti al mese, ad eccezione di Aprile che ha abiti regali, Maggio che rappresenta un uomo a cavallo con in mano un falcetto. Particolare è anche la statua di Gennaio un uomo vecchio seduto che si scalda al fuoco ed è bifronte che richiama Giano in quanto è il mese (secondo il calendario civile) la conclusione di un anno e l'inizio dell'altro. Le stagoni presenti sono la primavera e l'inverno mancano l'estate e l'autunno. Il lavoro venne interrotto, forse a causa della morte di Benedetto Antelami o per suo allontanamento e il progetto iniziale rimase incompiuto. (Testo e foto di Cristina Cabassa).
domenica 13 settembre 2020
Soddisfatto di avere collaborato per i testi in dialetto parmigiano nel libro di "TRITOLO" Claudio Benassi "Ragazzi di strada" "I CORVI". Ricordando oltre a Claudio, Gymmi Ferrari, Angeo Ravasini e Fabrizio Levati, "idoli" nel periodo della mia gioventù. Consiglio ai giovani la lettura di questo libro con la storia di questi 4 RAGAZZI DI STRADA Pramzàn.
giovedì 10 settembre 2020
PER LA SERIE "PILLOLE ÄD DJALÈTT PRAMZÀN” A CURA DI ENRICO MALETTI E CRISTINA CABASSA. La parola "saruck" deriva dal tedesco "zurück" che in italiano vuole dire in dietro. "Zurück" veniva pronunciata dai soldati tedeschi verso il popolo italiano spingendoli in dietro con il "calcio del fucile"... Da "Zurück" in tedesco è nata la parola "saruck" in djalètt Pramzàn, che è un colpo con il "gnocco" del dito medio piegato e dato in testa a una persona, e al fa "mäl bombén".
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