"Al Condominni" poesia brillante in dialetto parmigiano di Bruno Pedraneschi,letta da Enrico Maletti

Estratto di un minuto del doppiaggio in dialetto parmigiano, realizzato nell'estate del 1996, tratto dal film "Ombre rosse" (1939) di John Ford. La voce di Ringo (John Wayne) è di Enrico Maletti


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sabato 21 novembre 2015

IL VANGELO DELLA DOMENICA: COMMENTO DI DON UMBERTO COCCONI.


Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?». Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». Gli chiese Pilato: «Che cos'è la verità?».

1.       «Che cos'è la verità?». Si chiede forse troppo? Non è questa la domanda più importante, la domanda suprema? Anche se molti l'accantonano o altri le riservano risposte sbrigative o altri ancora sono scettici sulla possibilità di una risposta, noi oggi vogliamo “abitare” questa domanda.
2.       Come afferma il filoso Kant: “Sapere aude!”, Abbi il coraggio, l'audacia di conoscere! Dove si trova e soprattutto come cercarla? Succede che dopo averla magari trovata fatichiamo ad accettarla, soprattutto se mette in discussione la falsa verità in cui credevamo prima di sapere la vera verità.
3.       Quando Ponzio Pilato chiese a Gesù: "Cos’è la verità?", Gesù rimase in silenzio. Come mai Pilato non attese la risposta, lasciò la stanza e andò via e Gesù rimase in silenzio, perché tali comportamenti?
4.       Forse Pilato pensava che non potesse esserci risposta alla domanda sulla verità? Gesù, al contrario, sembra dirci: "Stai in silenzio, come io sono in silenzio e saprai, il silenzio è la risposta!”. Non esiste una domanda che sia più sublime di questa, perché non esiste una religione più sublime della verità. “Chiudi gli occhi, entra nella domanda, lascia che la domanda si dispieghi dentro di te.
5.       Non tentare di rispondere, perché tu non conosci la risposta. Ti arriveranno delle risposte perché la mente cerca sempre di fornirle, di dogmatizzare. Ma considera il fatto che non sai, perciò fai la domanda.
6.       Bisogna comprendere la domanda, bisogna analizzarla, ma potremo mai penetrare in profondità in essa? Penetrando in profondità nella domanda, la domanda stessa inizierà a scomparire.
7.       Quando la domanda sarà scomparsa, troveremo”. Paradossalmente MeisterEckhart parla della necessità di “liberarsi proprio dalla verità”. Anzi, al posto della dimensione possessiva del sapere, dovrebbe sostituirsi in noi lo spogliamento, il distacco da ogni elemento “accidentale del nostro io”, fino, a giungere nel fondo essenziale, che è il vuoto, il nulla. Allora sì che saremo nella Verità!
8.       L’evangelista Giovanni ci presenta in questo resoconto l’incontro/scontro tra due autorità o meglio tra due modi di esercitare l’autorità: basati sulla violenza/menzogna o sulla libertà/verità. Alla domanda di Pilato: «Dunque tu sei re?», l’accusato rivendica una regalità e un regno totalmente diverso da quello di Roma.
9.       Il potere militare è basato sulla forza, sulla violenza, niente di ciò si trova in Gesù, il suo è un regno non violento, non dispone di alcuna legione. La sua regalità è singolare, è particolare: è quella di Dio che è Padre e la sua regalità si manifesta nel farsi fratello di tutti. La verità è che Dio è Padre e noi siamo fratelli.
10.   E se vogliamo essere come Dio, dobbiamo essere con gli altri, non contro gli altri. Pilato invece di rispondere alla verità che ha davanti, non si lascia mettere in discussione da essa, infatti lui sa che Gesù è innocente, per tre volte lo proclamerà, ma preferisce sottostare alla menzogna pur di dominare.
11.   «Così anche noi tante cose non le sappiamo, i problemi sono complessi, la verità è qualcosa di molto complesso. Sì, ma intanto incomincia a fare quelle cose vere che hai capito, da quelle ne capisci altre. Se tu però non prendi posizione pratica nei confronti della verità, e ti difendi, stai tranquillo vai sempre verso la menzogna, verso la violenza» (Silvano Fausti).
12.   Per Gesù la verità è forse una categoria politica? Non è forse vero che le grandi dittature sono vissute in virtù della menzogna ideologica e che soltanto la verità poté portare la liberazione?
13.   Michel Foucault ricorda che non vi è esercizio del potere senza aleturgia, ovvero il potere produce la propria verità e quella è la verità. Per cui la verità è legata strettamente a sistemi di potere che la producono e la sostengono. Che cosa è, dunque, la verità? Possiamo ri-conoscerla?
14.   Può essa entrare, come criterio, nel nostro pensare e volere, nella vita sia del singolo che in quella della comunità? In questo senso, la verità è il vero “re” che a tutte le cose dà la loro luce e la loro grandezza.
15.   «Possiamo anche dire che dare testimonianza alla verità significa: partendo da Dio, dalla Ragione creatrice, rendere la creazione decifrabile e la sua verità accessibile in modo tale che essa possa costituire la misura e il criterio orientativo nel mondo dell’uomo» (Benedetto XVI).
16.   Diciamolo pure: la non-redenzione del mondo consiste, appunto, nella non-decifrabilità della creazione, nella non-riconoscibilità della verità. “Dare testimonianza alla verità” significa mettere in risalto Dio e la sua volontà di fronte agli interessi del mondo e alle sue potenze: Dio è la misura dell’essere.
17.   L’uomo diventa vero, diventa se stesso se diventa conforme al progetto di Dio. Allora scopre la sua vera natura: essere figlio di Dio.
(DON UMBERTO COCCONI)



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