"Al Condominni" poesia brillante in dialetto parmigiano di Bruno Pedraneschi,letta da Enrico Maletti

Estratto di un minuto del doppiaggio in dialetto parmigiano, realizzato nell'estate del 1996, tratto dal film "Ombre rosse" (1939) di John Ford. La voce di Ringo (John Wayne) è di Enrico Maletti


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domenica 6 dicembre 2015

IL VANGELO DELLA DOMENICA... COMMENTO DI DON UMBERTO COCCONI.



Nell'anno quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell'Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!». (Vangelo secondo Luca)

1.        Anche oggi, come allora, “la parola di Dio avviene, accade”, più precisamente il verbo “eghéneto” dice proprio l’irrompere e l’accadere dell’evento salvifico di Dio nella storia. Se ieri era nel deserto che la Parola di Dio “accadeva”, ora è a Bangui - capitale della Repubblica Centrafricana, uno degli Stati più poveri del mondo - che la parola di Dio “accade”.
2.       Non Roma, la città eterna, ma Bangui, estrema periferia esistenziale, è divenuta la Capitale spirituale del mondo: nella sua piccola cattedrale Papa Francesco ha aperto, proprio nel cuore dell’Africa, la porta della Misericordia.
3.       La Parola di Dio, per sua natura, non è mai statica, ma è “dabar”: Parola creatrice, che rompe ogni schema, che «Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò ch'è sviato» (Sequenza allo Spirito Santo).
4.      La Parola “accade” sempre nel deserto: il luogo del silenzio, il luogo dove si è fuori da tutti i giochi di potere, il luogo della povertà estrema. Non a Roma, centro politico del mondo di allora e neppure a Gerusalemme, centro religioso, ma “nel deserto” e per bocca di uno sconosciuto, il cui nome è Giovanni, la Parola “venne ad abitare in mezzo a noi”.
5.       Nel deserto, ove nulla sembra possa fiorire, Dio sorprende l’uomo per rinnovare la sua alleanza e la sua amicizia. Come il silenzio è il luogo della parola, il deserto è il luogo dove si forma l’uomo. Tra pochi giorni “ogni uomo vedrà la salvezza di Dio”, infatti “la sua Parola” scenderà nella desertificazione del nostro mondo e ci sarà donata la “misericordia di Dio”.
6.      Dio che è padre e madre ha un amore “viscerale” per il mondo, si commuove fino dal profondo delle viscere per noi, che siamo suoi figli.
7.       «Come desidero che gli anni a venire siano intrisi di misericordia per andare incontro a ogni persona portando la bontà e la tenerezza di Dio!» (Papa Francesco).
8.      La misericordia è, dunque, innanzitutto la irripetibile tenerezza della madre per il figlio, che continua a rimanere nelle sue viscere anche dopo il parto o la profondità amorosa, incorruttibile nel tempo, che proviamo verso un membro della nostra famiglia.
9.      Siamo chiamati ad essere come il Battista annunciatori della misericordia di Dio, del suo amore di tenerezza per ogni creatura. Perché non riusciamo a comprendere che la santità di Dio non splende quando non c’è peccato nell’uomo, ma quando Dio ha misericordia e perdona? Perché non riusciamo a comprendere che l’Onnipotenza, la sovranità di Dio si mostra soprattutto perdonando?
10.    «È proprio di Dio usare misericordia e specialmente in questo si manifesta la sua Onnipotenza» (San Tommaso d’Aquino).
11.     «Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia», è una delle frasi più note finora pronunciate e scritte da Papa Francesco.
12.    Sì, la misericordia di Gesù, quella da lui praticata e predicata, è esagerata e ci scandalizza! Lui perdona i suoi uccisori! Siamo più disponibili agli atti di culto, alla liturgia che alla misericordia.
13.    Che cosa è questa misericordia?
14.    Gesù ci mostra che questa compassione non è solo una emozione; l’emozione del cuore deve diventare attiva e portarci a muovere le mani e i piedi per andare incontro all’altro. Il cristianesimo è una esperienza radicale dell’amore che trova la sua prova più alta proprio nel gesto della misericordia; essa non dipende da quello che l’altro fa, è un dono asimmetrico, sbilanciato, disinteressato, assoluto, che non esige contropartite, eccede quella logica dello scambio, che invece domina le logiche del nostro tempo. Una vita non diventa forse umana quando si emancipa dallo spirito di vendetta e dalla violenza per accedere alla gioia misteriosa del perdono?
15.    Ha scritto Albert Camus: «Nella storia dell’umanità c’è stato un momento in cui si è parlato di perdono e di misericordia, ma è durato poco tempo, più o meno due o tre anni, e la storia è finita male».
16.    Se Dio si fermasse alla giustizia cesserebbe di essere Dio, sarebbe come tutti gli uomini che invocano il rispetto della legge, ma se Dio “il Misericordioso” esiste, questo non cambia tutta la nostra vita? Senza la misericordia rischiamo che anche la nostra società così conflittuale si trasformi sempre più in un deserto, in un luogo senza vita. Ma “l’unica via per vincere il male è la misericordia”: la giustizia è necessaria, ma non sufficiente, perché “giustizia e misericordia devono camminare insieme”.
17.    Solo attraverso la riconciliazione è infatti possibile spezzare il circolo vizioso della colpa e della ritorsione e quindi porre un nuovo inizio e aprire le porte a un nuovo futuro. Si diventa uomini e donne nuovi solo mediante una specie di rinascita, mediante quasi una nuova creazione.
18.    L’amore di Dio ci anticipa sempre, ci cerca da sempre e ci trova per primo, il suo è proprio un amore “senza misura”, il suo amore incondizionato ci dà sempre la possibilità di ricominciare. Quando l’amore e la vita ricominciano la Parola “accade”.
(DON UMBERTO COCCONI)

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