Noi parmigiani dobbiamo ringraziare il giornalista Achille Mezzadri, ideatore di
http://www.pramzanblog.com/ che giornalmente nel suo blog ricorda i compleanni oppure gli anniversari di personaggi che hanno fatto la storia della nostra amata Parma. Il 22 novembre ricorre il 49° anniversario della morte di Giulio Clerici, che con il fratello Italo hanno portato il dialetto Parmigiano in tanti teatri d’ Italia. Parmaindialetto pubblica la storia sintetica, sia in Italiano che in dialetto Parmigiano, di questi due indimenticabili artisti del teatro dialettale Parmigiano
Giulio e Italo Clerici
Attori e autori Parmigiani
I fratelli Clerici vengono da una famiglia numerosa, Albertina, Dardine, Dario, Emilia, Giulio, Italo, Luigi e Pepén questi i nomi di tutti i fratelli.
Attori e autori dialettali di questa famiglia furono, Giulio 1896 - 1959
e Italo 1901- 1956.
In alcuni dei loro testi dialettali si firmavano con lo pseudonimo di Tespi.
Come autori raggiunsero un grande livello artistico con l’esperienza arrichitasi col passare del tempo, fino ad essere punto di riferimento per gli autori della zona che si rivolgevano a loro per chiedere consigli, tanto era la fiducia e la professionalità artistica che avevano acquisito. Il loro modo di scrivere si mantenne a livello simpatico e popolare da Parmigiani del sasso.
Attori e autori Parmigiani
I fratelli Clerici vengono da una famiglia numerosa, Albertina, Dardine, Dario, Emilia, Giulio, Italo, Luigi e Pepén questi i nomi di tutti i fratelli.
Attori e autori dialettali di questa famiglia furono, Giulio 1896 - 1959
e Italo 1901- 1956.
In alcuni dei loro testi dialettali si firmavano con lo pseudonimo di Tespi.
Come autori raggiunsero un grande livello artistico con l’esperienza arrichitasi col passare del tempo, fino ad essere punto di riferimento per gli autori della zona che si rivolgevano a loro per chiedere consigli, tanto era la fiducia e la professionalità artistica che avevano acquisito. Il loro modo di scrivere si mantenne a livello simpatico e popolare da Parmigiani del sasso.
I titoli delle principali commedie dal 1930 al 1950 scritte dai fratelli Clerici in collaborazione con altri autori:
I Guia äd Crispén Di Giulio e Italo Clerici; L’onorevole Crispén di Italo Clerici; Ròbi d’l’ètor mớn, di Italo Clerici; Un bél partì, di Italo Clerici; La gàbja da lmèrol, di Italo Clerici; I Crezmànt, di Italo Clerici; Al Pramzàn c’mé l’è, di Giulio Clerici;
Còzi ch’ succeda, di Giulio Clerici e Mario De Marchi; La pontùra, di Italo Clerici;
Al ciòld in-t-la scartaciäva, di Italo Clerici; Al monumént äd cicoläta, di Italo Clerici; La rosäda äd San Zvàn, di Giulio Clerici e Mario De Marchi; Al Miràcol, riduzione di Italo Clerici; I pogiớj in stra’ méstra, riduzione di Italo Clerici; Còl cadàvor a sớn mi, riduzione di Italo Clerici; Pepìno Verdi, di Italo Clerici e Romano Preti; La banda äd Boglés, di Giulio Clerici e Mario De Marchi; ‘ Na mànga äd bagolớn, riduzione di Italo Clerici; Minghètt zò ‘d pirla, riduzione di Italo Clerici; Lo zio Bernardo, di Giulio Clerici e Romano Preti; Una nớta dòp il dòddoz, riduzione di Italo Clerici; A giùr e spargiùr, di Tespi; La tombola in pjàsa, di Tespi; La violétta äd Pärma, di Tespi; La reginètta dal marchè, di Italo e Giulio Clerici; Don Césor, di Rovinelli e Tespi; La fjớla dal bòja, di Pitteri, Italo e Giulio Clerici; L’unguént par la nòna, di Pitteri, Italo e Giulio Clerici; L’estràt äd confuziớn, di Pitteri, Zileri e Tespi; Cärta canta vilàn rớnfa, di Tespi; Scantòt Narciso, di Tespi; Al dént dal giudìssi, di Tespi; A fronte scoperta, di Tespi; Al padrớn dal vapớr, di Palmieri e Tespi; Al calväri äd Fortunén, di Morucchio e Tespi; Al marì äd mè mojéra, di Tespi.
I Guia äd Crispén Di Giulio e Italo Clerici; L’onorevole Crispén di Italo Clerici; Ròbi d’l’ètor mớn, di Italo Clerici; Un bél partì, di Italo Clerici; La gàbja da lmèrol, di Italo Clerici; I Crezmànt, di Italo Clerici; Al Pramzàn c’mé l’è, di Giulio Clerici;
Còzi ch’ succeda, di Giulio Clerici e Mario De Marchi; La pontùra, di Italo Clerici;
Al ciòld in-t-la scartaciäva, di Italo Clerici; Al monumént äd cicoläta, di Italo Clerici; La rosäda äd San Zvàn, di Giulio Clerici e Mario De Marchi; Al Miràcol, riduzione di Italo Clerici; I pogiớj in stra’ méstra, riduzione di Italo Clerici; Còl cadàvor a sớn mi, riduzione di Italo Clerici; Pepìno Verdi, di Italo Clerici e Romano Preti; La banda äd Boglés, di Giulio Clerici e Mario De Marchi; ‘ Na mànga äd bagolớn, riduzione di Italo Clerici; Minghètt zò ‘d pirla, riduzione di Italo Clerici; Lo zio Bernardo, di Giulio Clerici e Romano Preti; Una nớta dòp il dòddoz, riduzione di Italo Clerici; A giùr e spargiùr, di Tespi; La tombola in pjàsa, di Tespi; La violétta äd Pärma, di Tespi; La reginètta dal marchè, di Italo e Giulio Clerici; Don Césor, di Rovinelli e Tespi; La fjớla dal bòja, di Pitteri, Italo e Giulio Clerici; L’unguént par la nòna, di Pitteri, Italo e Giulio Clerici; L’estràt äd confuziớn, di Pitteri, Zileri e Tespi; Cärta canta vilàn rớnfa, di Tespi; Scantòt Narciso, di Tespi; Al dént dal giudìssi, di Tespi; A fronte scoperta, di Tespi; Al padrớn dal vapớr, di Palmieri e Tespi; Al calväri äd Fortunén, di Morucchio e Tespi; Al marì äd mè mojéra, di Tespi.
Le esperienze da attori dei Fratelli Clerici cominciarono con il “Club della Risata” nata a Parma nell’agosto del 1925, lo scopo di questo gruppo, formato da persone bontempone, era quello benefico infatti gli utili tratti dagli spettacoli venivano versati ad enti cittadini bisognosi. Il motto principale della società era la frase:
“Tutto si fa per ridere”.
“Tutto si fa per ridere”.
Famose furono le interpretazioni di Italo Clerici nella parte di Crispén, il ciabattino che richiamava il calzolaio della zona di Parma vecchia, che con la sua vis comica diventò un personaggio macchietta amato dal pubblico, mentre il fratello Giulio interpretava le parti di un oste e di un impeccabile facchino.
Dall’esperienza positiva del Club della Risata, nel 1929 Italo fondò la Compagnia
“La Risata” e insieme al fratello Giulio si spostarono con le loro rappresentazioni in varie regioni d’Italia svolgendo con la compagnia una vera e propria attività professionistica, dovendo sospendere gli spettacoli con l’arrivo dell’evento bellico mondiale. Con la fine della guerra i Clerici misero in scena nell’autunno del 1945 una rivista dal titolo che richiamava l’avvenimento bellico; “Benvgnuda libartè” di Pitteri e Tespi con le musiche del M° Carlo Ratta, una satira che richiamava gli avvenimenti politici degli ultimi anni.
Italo veniva considerato un attore completo, capace di interpretare parti comiche drammatiche e addirittura sentimentali. Giulio era dotato di una capacità di interpretare tipi differenti sia con il trucco che con la sua mimica, era definito una speciale spalla del fratello Italo anche come fisico, Giulio abbastanza basso nei confronti di Italo il quale era un tipo alto e affusolato, insieme erano una copia teatrale perfetta sia dal lato recitativo che da quello fisico.
Ancora oggi sono famose le interpretazioni di Italo Clerici nei film di Don Camillo al fianco di attori come Gino Cervi e Fernandel girati nelle nostre zone negli anni 50.
Dall’esperienza positiva del Club della Risata, nel 1929 Italo fondò la Compagnia
“La Risata” e insieme al fratello Giulio si spostarono con le loro rappresentazioni in varie regioni d’Italia svolgendo con la compagnia una vera e propria attività professionistica, dovendo sospendere gli spettacoli con l’arrivo dell’evento bellico mondiale. Con la fine della guerra i Clerici misero in scena nell’autunno del 1945 una rivista dal titolo che richiamava l’avvenimento bellico; “Benvgnuda libartè” di Pitteri e Tespi con le musiche del M° Carlo Ratta, una satira che richiamava gli avvenimenti politici degli ultimi anni.
Italo veniva considerato un attore completo, capace di interpretare parti comiche drammatiche e addirittura sentimentali. Giulio era dotato di una capacità di interpretare tipi differenti sia con il trucco che con la sua mimica, era definito una speciale spalla del fratello Italo anche come fisico, Giulio abbastanza basso nei confronti di Italo il quale era un tipo alto e affusolato, insieme erano una copia teatrale perfetta sia dal lato recitativo che da quello fisico.
Ancora oggi sono famose le interpretazioni di Italo Clerici nei film di Don Camillo al fianco di attori come Gino Cervi e Fernandel girati nelle nostre zone negli anni 50.
(Testo giallo dialetto Parmigiano)
Chi éron Italo e Giulio Clerici? Al 22 novémbor ricòrra al 49°anivarsäri ädla morta äd Giulio Clerici; Atór daletäl.
Nojätor Pramzàn a gh’èmma da ringrasjär al giornalìssta Achille Mezädri, ideatór dal blog http://www.pramzanblog.com/ che giornalmént in-t-al sò blog al ricòrda i compleàn opur anivarsäri di parsonàgg’ ch’ j han fat la stòrja ädla nòstra cära Pärma. Al 22 novémbor l’é al 49° anivarsäri ädla morta äd Giulio Clerici, che con al fradél Italo j han portè al djalètt Pramzàn in tant teàtor d’ Itàlja. Parmaindialetto pùblica la stòrja, sia in Italjàn che in djalètt Pramzàn, äd chi du indimenticàbil artìssta chì dal teàtor dialetäl Pramzàn
Giulio e Italo Clerici
Atớr e avtớr Pramzàn
I fradéj Clerici i vénon da ‘na famìja fìssa ‘d fiớj; Albertina, Dardine, Dario, Emilia, Giulio, Italo, Luigi e Pepén, còssti chì j’én i nòm ‘d tutt i fradéj.
Atớr e avtớr djaletäl ‘dla famìja j’én stè, Giulio 1896-1959 e Italo 1901-1956.
In socuànt di sò tést djaletäj i s’ firmävon cớl nòmm äd Tespi.
Cmé avtớr i riväron di grànd livél artìsstich con l’esperjénsa muciäda cớl passär dal témp, fin a fär da pớnt ‘d riferimént p’r j avtớr ‘dla zòna ch’ j’ andävon da lớr par dmandär consìlli, tànt l’éra la fidùca e la profesjonalitè artìsstica ch’ j’ ävon acvizì.
La sò manéra ‘d scrìvvor l’éra a livél simpatìch e popolär da Pramzàn dal sas.
I tìttol dìl principäli comédj dal 1939 al 1950 scrìtti dai fradèj Clerici in colaborasjớn con d’ j ätor avtớr:
Atớr e avtớr djaletäl ‘dla famìja j’én stè, Giulio 1896-1959 e Italo 1901-1956.
In socuànt di sò tést djaletäj i s’ firmävon cớl nòmm äd Tespi.
Cmé avtớr i riväron di grànd livél artìsstich con l’esperjénsa muciäda cớl passär dal témp, fin a fär da pớnt ‘d riferimént p’r j avtớr ‘dla zòna ch’ j’ andävon da lớr par dmandär consìlli, tànt l’éra la fidùca e la profesjonalitè artìsstica ch’ j’ ävon acvizì.
La sò manéra ‘d scrìvvor l’éra a livél simpatìch e popolär da Pramzàn dal sas.
I tìttol dìl principäli comédj dal 1939 al 1950 scrìtti dai fradèj Clerici in colaborasjớn con d’ j ätor avtớr:
I Guia äd Crispén Di Giulio e Italo Clerici; L’onorevole Crispén d’ Italo Clerici; Ròbi d’l’ätor mớnd, d’ Italo Clerici; Un bél partì, d’ Italo Clerici; La gàbja dal mèrol, d’ Italo Clerici; I Crezmànt, d’ Italo Clerici; Al Pramzàn c’mé l’é, d’ Giulio Clerici; Còzi ch’ sucéda, äd Giulio Clerici e Mario De Marchi; La pontùra, d’ Italo Clerici; Al ciòld in-t-la scartaciäva, d’ Italo Clerici; Al monumént äd cicoläta, d’ Italo Clerici; La rosäda äd San Zvàn, äd Giulio Clerici e Mario De Marchi; Al Miràcol, ridusjón d’ Italo Clerici; I pogiớj in stra’ méstra, ridusjón d’ Italo Clerici; Còl cadàvor a sớn mi, ridusjón d’ Italo Clerici; Pepìno Verdi, d’ Italo Clerici e Romano Preti; La banda äd Boglés, äd Giulio Clerici e Mario De Marchi; ‘ Na mànga äd bagolớn, ridusjón d’ Italo Clerici; Minghètt zò ‘d pirla, ridusjón d’ Italo Clerici; Lo zio Bernardo, di Giulio Clerici e Romano Preti; Una nớta dòp il dòddoz, ridusjón d’ Italo Clerici; A giùr e spargiùr, di Tespi; La tombola in pjàsa, di Tespi; La violétta äd Pärma, di Tespi; La reginètta dal marchè, di Italo e Giulio Clerici; Don Césor, di Rovinelli e ärti di Pitteri, Italo e Giulio Clerici; L’estràt äd confuziớn, di Pitteri, Zileri e Tespi; Cärta canta vilàn rớnfa, di Tespi; Scàntot Narciso, di Tespi; Al dént dal giudìssi, di Tespi; A fronte scoperta, di Tespi; Al padrớn dal vapớr, di Palmieri e Tespi;Al calväri äd Fortunén, di Morucchio e Tespi; Al marì äd mè mojéra, di Tespi.
Ilj esperjénsi d’atớr di fradéj Clerici j’én cominciädi con al “Club della Risata”
nasùda a Pärma in-t l’agòst dal 1925, al propòzit ‘d coll grùpp chi, formè da parsớn’ni alégri, l’éra còll ‘d fär dal bén, difàti j ùttij di spetàcoj i gnävon varsé
ädj istitusjớn bizognớzi. La batùda principäla ‘dla soceté l’éra la fräsa;
“Tutto si fa per ridere”.
Famớzi j én städi ilj ezecusjớn d’Italo Clerici in-t-la pärta ‘d Crispén, al cibàch
che al riciamäva al calsolär ‘dla zòna ‘d Pärma vécia, che con al so fär còmich
l’èra dvinté un parsonàg’ macètta stimè dal pùbblich, méntor al fradél Giulio
l’ interpretäva il pärti ‘d n’òst e un parfét fachén.
Da l’esperjénsa pozitìva dal Club della Risata, in-t-al 1929 Italo l’istituì la Compagnìa la “Risata” e insèmma al fradél Giulio i s’e spostäron cớl so raprezentaziớn in värja regiớn d’Italia, dvintànd ‘na copagnìa véra e pròprja a livél profesjonìsstic’, po’ j an dovù sospéndor i spétacol con l’arìv ‘dla gvéra mondiäla.
Con la fén ‘dla gvéra i Clerici i mìson in séna in-t l’avtớn dal 1945, ‘na rivìsta dal titòl ch’la ricordäva l’ avenimént äd gvéra; “Benvgnuda libartè” di Pitteri e Tespi con il musichi dal M° Carlo Ratta, ‘na sàtira ch’la riciamäva j avenimént polìttich ädj ùltim àni.
Italo l’éra consideré un atớr complét, bớn d’ interpretär pärti da còmich, da dramàtich e adritùra pärti sentimentäli. Gilulio l’éra fornì ‘d ‘na capacité d’ interpretär pärti divérsi sia col trùcch che con la so mimica, l’éra ‘na speciäla spàla dal fradél Italo ànca cmé fìzich, Giulio bas in-t-i confrớnt d’ Italo cl’éra ält e sfuzlè, insomma j éron ‘na còpja teaträla parféta sia cmé la recitasjớn che cmé fìzich.
Ancòrra incớ j én famớzi il recitasjớn d’ Italo Clerici in-t-i film äd Don Camillo al fjanch d’atớr cme Gino Cervi e Fernandel giré in-t-il nòstri zòni in-t-i àni 50.
Ilj esperjénsi d’atớr di fradéj Clerici j’én cominciädi con al “Club della Risata”
nasùda a Pärma in-t l’agòst dal 1925, al propòzit ‘d coll grùpp chi, formè da parsớn’ni alégri, l’éra còll ‘d fär dal bén, difàti j ùttij di spetàcoj i gnävon varsé
ädj istitusjớn bizognớzi. La batùda principäla ‘dla soceté l’éra la fräsa;
“Tutto si fa per ridere”.
Famớzi j én städi ilj ezecusjớn d’Italo Clerici in-t-la pärta ‘d Crispén, al cibàch
che al riciamäva al calsolär ‘dla zòna ‘d Pärma vécia, che con al so fär còmich
l’èra dvinté un parsonàg’ macètta stimè dal pùbblich, méntor al fradél Giulio
l’ interpretäva il pärti ‘d n’òst e un parfét fachén.
Da l’esperjénsa pozitìva dal Club della Risata, in-t-al 1929 Italo l’istituì la Compagnìa la “Risata” e insèmma al fradél Giulio i s’e spostäron cớl so raprezentaziớn in värja regiớn d’Italia, dvintànd ‘na copagnìa véra e pròprja a livél profesjonìsstic’, po’ j an dovù sospéndor i spétacol con l’arìv ‘dla gvéra mondiäla.
Con la fén ‘dla gvéra i Clerici i mìson in séna in-t l’avtớn dal 1945, ‘na rivìsta dal titòl ch’la ricordäva l’ avenimént äd gvéra; “Benvgnuda libartè” di Pitteri e Tespi con il musichi dal M° Carlo Ratta, ‘na sàtira ch’la riciamäva j avenimént polìttich ädj ùltim àni.
Italo l’éra consideré un atớr complét, bớn d’ interpretär pärti da còmich, da dramàtich e adritùra pärti sentimentäli. Gilulio l’éra fornì ‘d ‘na capacité d’ interpretär pärti divérsi sia col trùcch che con la so mimica, l’éra ‘na speciäla spàla dal fradél Italo ànca cmé fìzich, Giulio bas in-t-i confrớnt d’ Italo cl’éra ält e sfuzlè, insomma j éron ‘na còpja teaträla parféta sia cmé la recitasjớn che cmé fìzich.
Ancòrra incớ j én famớzi il recitasjớn d’ Italo Clerici in-t-i film äd Don Camillo al fjanch d’atớr cme Gino Cervi e Fernandel giré in-t-il nòstri zòni in-t-i àni 50.
(Tgnèmmos Vìsst)
(Pramzàn dal sas)
(La prima foto che ritrae i fratelli Clerici è stata tratta dall'edizione "Al Pont 'd méz" del 1999 edito dalla "Famjìa Pramzàna" che racchiude la storia del teatro dialettale a Parma. Nella seconda foto, Giulio Clerici.)
2 commenti:
Gentili Signori, Ma siete proprio sicuri-sicuri che Italo Clerici interpreti "Barchini" nel primo Don Camillo (1952)...! Scusate, ma io ho dei dubbi grandi come una casa. Posso chiedervi dove avete trovato questa notizia e chi è stato il primo a diffonderla? Grazie.
Buonasera egregio signore; le scrivo da Palermo; Italo Clerici non interpreta Barchini nel primo film Don Camillo del 1952, interpreta l'arbitro venduto della partita tra la Dinamo e la Gagliarda; oggi ho visto Italo Clerici nel film I cadetti di guascogna nella parte di uno dei fratelli Valsecchi e dal viso ho capito che è l'arbitro venduto nel film Don Camillo del 1952
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