(TESTO SOLO IN ITALIANO)
Baganzola: la Casa della Gioventù compie 50 anni. Cinquanta
anni di un luogo, di una ‘casa’ di incontro e di formazione pensato e
desiderato fin dai primi anni di ministero pastorale da Don Lino Rolli. La Casa della Gioventù, fra
i mille ostacoli economici e organizzativi immaginabili a quel tempo, divenne
un’ipotesi concreta con la posa della prima pietra nel 1956. Il desiderio e la
volontà si traducevano in un progetto operativo che veniva immaginato come
polifunzionale, capace cioè di corrispondere a una molteplicità di richieste. E
così si pensò alle aule per il catechismo ma anche a un circolo con bar, a un
cinema-teatro, e si pensò a un campo da calcio.
Questa impresa così impegnativa
riuscì a decollare pur nella consapevolezza che una struttura, di per sé, non
avrebbe risolto i problemi di contatto con la gente e di coinvolgimento dei
giovani. “I muri non bastano,
scriveva don Rolli, immaginiamo mura
vive, sale animate, sedie occupate, cortili vocianti”. Ma perché questo
avvenisse occorrevano persone disponibili, educatori, volontari impegnati nella
gestione degli spazi e delle iniziative. Questa mobilitazione ci fu e le
iniziative cominciarono a fiorire. Ma da lì a poco un male terribile colpì Don
Rolli che dovette rinunciare alla Parrocchia lasciando la Casa della Gioventù
al suo successore che, fortunatamente, per l’aiuto generoso di alcune persone
in particolare ma anche per una sentita partecipazione di molti, non si trovò a
dover far fronte ai debiti accumulati.
Da allora la casa della Gioventù di Baganzola fu punto di
riferimento per un gran numero di ragazzi e ragazze, occasione di incontro e di
amicizia, luogo di approfondimento religioso e culturale, di cui molti hanno
memoria e gratitudine. Celebrare oggi il 50° anniversario dell’inaugurazione è
occasione in primo luogo per ringraziare Don Rolli e i suoi più attivi
collaboratori del primo periodo, ma anche per ringraziare tutti coloro che
hanno reso vivo, dinamico, significativo nel corso di questi 50 anni questo
luogo di incontro. Sacerdoti, animatori, persone che hanno avuto ruoli di
dirigenza e di coordinamento fino a coloro a che si sono resi disponibili per
servizi organizzativi umili ma indispensabili (anche tenere in ordine il
cortile è un servizio prezioso).
Ma questa celebrazione del 50° è anche l’occasione per
riflettere sulle prospettive future. Il cambiamento della zona, intervenuto dal
1962 a oggi, è enorme in termini sociologici, economici, urbanistici, culturali.
Il volto della parrocchia non è più quello di cinquant’anni fa: presenze nuove
e nuovi bisogni interpellano la comunità. E’ questa allora anche un’occasione da
parte della comunità parrocchiale per ripensare il senso della propria presenza,
dei propri impegni e delle proprie proposte nei confronti soprattutto delle
nuove generazioni. Un ripensamento che non può prescindere dalle indicazioni
della Diocesi in ordine alla trasformazione delle Parrocchie e che include anche l’utilizzo delle
strutture che le comunità hanno a disposizione. Una celebrazione quindi quella
del 50° che è anche una chiamata a nuove collaborazioni e nuovi impegni
pastorali.
La giornata del 25 Aprile inizierà alle 9,30 con la benedizione della lapide commemorativa al cimitero con la presenza della banda “Città di Collecchio”. Alle 10,30 S.Messa celebrata dal Vescovo e accompagnata dal coro “Voci di Parma”. Seguirà l’intitolazione della Casa a Don Lino Rolli e la visita alla mostra fotografica. Nel pomeriggio giochi per bambini, sfilata di abiti da sposa, partita di calcio “vecchie glorie”, torta fritta e salumi.
(Ermanno Mazza)
(Nelle Foto: storiche: 1) 18 novembre 1956, posa della prima pietra della Casa della Gioventù, in primo piano Don Lino Rolli e il Vescovo Monsignor Evasio Colli. 2/3 alcuni ragazzi che festeggiano e l'entrata del teatro nel giorno dell'inaugurazione 25 aprile 1962)
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